La carta, l’arte povera

Nella galleria Maria Cilena si è dato inizio a Erbari, il primo dei due appuntamenti dedicati al panorama artistico intorno agli anni sessanta e settanta. Le attenzioni di questa tappa, curata da Roberto Borghi, sono rivolte a due protagonisti dell’arte povera e al loro lavoro su carta, che percorre con attenzione il sentiero della natura legato all’emozione.

In mostra quattordici tavole realizzate da Mario Merz (Milano 1925 – Torino 2003) nel 1989 che nell’insieme danno vita a Da un erbario raccolto nel 1979 in Woga-Woga, Australia, oltre alle trentatré erbe di Giuseppe Penone Garessio, Cuneo, 1947). Queste ultime, sempre risalenti al 1989, sono nate con l’uso della tecnica di frottage e hanno risvolti poetici. Con le tavole di Merz si osservano diversi esemplari di foglie di piante accanto alla numerazione tipica della successione di Fibonacci. Di Merz si mostreranno agli spettatori altresì una salamandra e un fagiolo, opere su carta da lucido in cassetta di ferro del ’89.

«Io sono il ragazzo che andava nei campi sperando di poter portare a casa un disegno senza dover imitare il paesaggio dell’Ottocento – raccontava di se stesso Mario Merz – Il ragazzo che disegnava le sensazioni della natura», e così le sue tavole portano i disegni delle sensazioni della natura stessa. In Penone, invece, si ascolta la natura, che dà emozioni e imprime dentro l’uomo segni importanti. Il secondo appuntamento di Erbari vede come punti cardine Claudio Parmiggiani e Pier Paolo Calzolari, ed è previsto per il ventun settembre.

fino al 26 ottobre

Galleria Maria Cilena, via Carlo Farini 6, Milano

info: www.mariacilena.it

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