Il nuovo vocabolario Zanichelli: ora “truzzo” è italiano

Bologna

Immaginatevi di dover rivedere un vocabolario per una nuova edizione. Cioè di togliere i termini desueti e aggiungere parole nuove provenienti dal gergo giovanile o neologismi dalla lingua inglese. È chiaro che non deve essere un lavoro facile. Eppure ogni anno c’è chi lo fa, si mette lì e analizza, taglia e cuce, decide questo sì, questo no. È così che sono entrati quest’anno nel vocabolario Zanichelli termini che poco tempo fa ci vergognavamo anche a pronunciare. Sclerare, Svalvolare o per definire tipi cittadini come truzzo, tamarro, zarro, coatto, strafico per chiamarli uno per volta o tutti insieme con raga. L’unico limite per aggiungere nuovi idiomi nella nostra lingua sembra sia quello della durata, cioè avere la certezza che il termine nei prossimi anni non cadrà in disuso e che quindi finirà inevitabilmente in quelli da scartare.