Krudeltà ment’Hall

Krudeltà ment’Hall è la personale di Hall a Milano, presentata al gallery/store Elio Ferraro. L’artista italo-francese è esausto di osservare la violenza dell’uomo sull’animale. Ora decide di urlare il suo sdegno attraverso 22 opere in ceramica: materiale vivo, umano, arcaico, naturale. Idoneo a plasmare l’inconscio visivo di Hall. Opere ipnotiche con auree lucenti. Ti ammutoliscono davanti a una terrificante sensazione di bellezza. La mostra presenta anche 12 poster di forte impatto visivo. In carta patinata opaca esaltano la lucentezza delle immagini che entrano in simbiosi con le opere stesse. Nella loro ricercata semplicità, liberati da costrizioni strutturali e tecniche come vetri e cornici asettiche, regalano una tridimensionalità spirituale che sequestra lo sguardo senza nessun compromesso visivo.

Hall sceglie di slegarsi dai vincoli delle tendenze artistiche comuni anticipando le linearità estetiche della moda. Lo stilista dell’arte, affronta di petto la violenza folle e illogica sugli animali in chiave sadica-style. Il coltello rappresenta in primis l’oggetto metaforico a cui Hall dà una forte ma chiara connotazione di evidente significato simbolico. L’arma per eccellenza ha accompagnato l’uomo lungo tutto il percorso evolutivo rimanendo invariata nei secoli. Nonostante la sua semplicità, è perfezione. L’antinomia del reale. Un contrasto vero e proprio. Oggetto di difesa e attacco, scelto per cerimonie sacrificali, diventa esso stesso protagonista passando da corpo inanimato a perno sacrale. Arma che uccide ma vittima della mano che la muove.

Nasce per la sopravvivenza e cresce per lo sterminio. Una protesi cercata e amata, l’estensione del carnefice. Il blu rappresenta la cromo-linea di Hall al punto da renderlo protagonista della mostra stessa. Gesù pugnalato, vestito da velluto blu, dà vita al fiume di ceramiche che raccontano il regno animale. Gli occhi delle creature ricordano la scala cromatica del Gesù come a identificarsi nella sofferenza del loro creatore. Osservano impassibili le atroci ingiustizie generate dell’uomo. Tutto in apparenza è innocente e puro. La perversione e il male si nascondono nella profondità dell’anima. Solo la bellezza dell’arte può riscattare l’uomo dal peccato ed elevarlo alla perfezione.

fino al 30 ottobre

Elio Ferraro gallery/store, via Pietro Maroncelli 1, Milano

info: www.elioferraro.com