Inside #TalentPrize2013

Dove eravate rimasti? Alla notizia di Danilo Correale vincitore del Talent Prize 2013 con l’opera The future in their hands, the visible hand. Adesso arriva il bello. Il 16 novembre (fino al 30) alla Casa dell’Architettura presentiamo la mostra dedicata ai dieci finalisti del concorso, ai menzionati, premi speciali e atelier Wicar (per info sulla mostra clicca qui); insomma, un’occasione per scoprire uno spaccato della giovane creatività contemporanea. Per questo vi proponiamo, giorno per giorno, un’anticipazione delle opere esposte, con alcune notizie sugli artisti e i lavori che hanno sedotto la giuria e il nostro pubblico. Una guida pratica per prepararvi a ciò che vi aspetta alla serata dell’inaugurazione.

Signori e signore, Niccolò Morgan Gandolfi

Scheda Biografica
a cura di Vasco Forconi e Margherita Maccaferri

Niccolò Morgan Gandolfi nasce a Washington D. C. (Stati Uniti) il 31 agosto 1983. Si diploma al liceo artistico Francesco Arcangeli di Bologna e consegue l’attestato di assistente fotografo della moda al centro di formazione professionale Riccardo Bauer di Milano. Nello stesso anno lavora come tirocinante con il fotografo di moda Riccardo Vimercati. Nel 2009 si laurea presso lo Iuav di Venezia. Nel 2010 ha vissuto a Los Angeles per un progetto di ricerca dalla durata di un anno. Ha partecipato a residenze e collettive tra cui la 94ma collettiva dei borsisti alla fondazione Bevilacqua La Masa, Vir Viafarini in residence e New Holland a San Pietroburgo.

«Quasi tutto il lavoro è incentrato sul paesaggio urbano non è presente la figura umana. Questo lavoro si inserisce nello spazio che si crea tra la realtà e l’immaginario che abbiamo di questa città, in contrasto con la conoscenza del luogo che avviene attraverso la sua stessa mitologia, enfatizzata da Hollywood e della quale si cerca la conferma in ogni angolo della città. Inizialmente questo progetto è nato da una volontà di lavorare sul paesaggio ma comunque sempre intorno a una sorta di azione, l’obiettivo era di costruire delle cose attorno al paesaggio per materializzare il tempo che ho dedicato a quel luogo. Questo era il primo stadio dei miei lavori sul paesaggio, adesso c’è stata un’evoluzione: sto lavorando molto sul rapporto tra l’artista e il paesaggio in cui si muove, su quella che può essere una sorta d’influenza che può avere un artista sul paesaggio. La foto del neon del Talent Prize ne è un esempio: si tratta di un’inquadratura, un frame quasi pittorico, dove illuminando solamente l’interno del frame riesco a individuare un soggetto» […].

Leggi l’articolo e gli approfondimenti sul prossimo numero di Inside Art, in edicola dal 16 novembre.

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