Eni riporta a casa la Madonna di Raffaello

Foligno

La mostra Eni La Madonna di Foligno di Raffaello, nel suo viaggio di ritorno da Milano ai Musei Vaticani, dopo il record a palazzo Marino di 240 mila visitatori, fa tappa anche a Foligno. L’esposizione straordinaria sarà allestita, da domani al 26 gennaio, nella chiesa del Monastero di Sant’Anna, luogo importante e simbolico che ospitò l’opera per 217 anni prima di essere requisita dai funzionari francesi e portata a Parigi in età napoleonica. Il pubblico potrà approfondire molti aspetti non solo legati al dipinto, alla sua tecnica esecutiva, alla sua conservazione, alla straordinaria personalità dell’artista, ma anche alla storia di quest’opera strettamente legata al territorio. In concomitanza con i lavori di ristrutturazione della chiesa dell’Aracoeli a Roma, per la quale era stata realizzata su commissione del folignate Sigismondo de’ Conti, l’opera arrivò nel 1565 nel Monastero di Sant’Anna a Foligno, per volontà della badessa Anna Conti, nipote del committente. L’iconografia del dipinto è ispirata a una storia narrata nella Legenda Aurea: nel giorno di Natale, la Vergine e il Bambino sarebbero apparsi ad Augusto, davanti al disco solare, circondati da angeli, e l’imperatore, rinunciando a farsi venerare come divinità, avrebbe riconosciuto la grandezza del Bambino e consacrato il luogo della visione alla Madonna. La Madre e suo Figlio sono rappresentati nella parte superiore della pala, al di sotto, sulla terra, partecipano alla visione San Giovanni Battista, San Francesco, il committente e San Girolamo, considerato il primo segretario pontificio. La formula proposta da Eni, ideata nel 2008, ha come obiettivo primario quello di raccontare un’unica opera, offrendo possibilità di inedite chiavi di lettura. Dunque non una mostra nel senso ordinario del termine ma l’esposizione, in un luogo “speciale”, di un capolavoro, accompagnato da diversi strumenti di approfondimento con un’attenzione particolare rivolta ai più piccoli e alle scuole.