All’asta Mirò per salvare la banca

Lisbona

Il Portogallo mette all’asta una collezione del pittore surrealista Joan Mirò per recuperare parte dei soldi persi dai contribuenti nel salvataggio di Banco Portugues de Negocios. Il governo ha deciso di vendere le 85 opere dell’artista spagnolo, morto nel 1983, che sono diventate di proprietà pubblica quando la banca è stata nazionalizzata nel 2008. La casa d’aste di Londra Christie’s, che gestisce la due giorni di vendite, descrive la collezione come ”una delle più vaste e imponenti raccolte di opere dell’artista mai state messe all’asta”. L’iniziativa del governo portoghese ha suscitato polemiche. In molti in Portogallo chiedevano che le opere, ormai patrimonio pubblico, venissero esposte. Un giudice di Lisbona ha inoltre respinto l’ingiunzione per lo stop alla vendita avanzata dal Partito socialista, principale forza di opposizione. L’esecutivo, alle prese con le misure di austerità per onorare il prestito internazionale di slavataggio da 78 miliardi di euro, ha spiegato che le opere di Mirò non sono considerate una priorità. Il pittore spagnolo è stato una figura di spicco del surrealismo degli anni ’20 del secolo scorso, affermandosi in seguito anche come scultore. Secondo molti critici d’arte sarebbe stato Mirò a ispirare altri grandi artisti del ‘900, come il pittore statunitense Jackson Pollock. Christie’s ritiene che le offerte più alte arriveranno per i quadri Donne e uccelli del 1968, che ha un prezzo di vendita stimato tra i 4 e i 7 milioni di sterline, e Dipinto’ valutato tra i 2,5 e i 3,5 milioni di sterline. Il record registrato in un’asta da un quadro di Mirò appartiene a Dipinto (Stella Blu), collocato nel 2012 per 37 milioni di dollari. Negli ultimi anni altri paesi hanno rivenduto opere d’arte rilevate da salvataggi bancari, come accaduto con Lehman Brothers, Bank of Ireland e con le casse di risparmio della Corea del Sud. Ma l’asta voluta dal governo portoghese non riuscirebbe quasi nemmeno a scalfire la mole di denaro pubblico usato per evitare la bancarotta di Banco Portugues de Negocios. Christie’s stima infatti un possibile guadagno di appena 36 milioni di euro dalla vendita dei quadri di Mirò, a fronte dei 3,4 miliardi sborsati dai contribuenti portoghesi. A Lisbona è in corso da tre anni un processo legato al fallimento della banca. I rinviati a giudizio sono 15 e devono rispondere ad accuse come corruzione, frode e cattiva gestione.