Rodin, lunga vita al marmo

”Da quando sono qui in Italia quel grande mago mi sta consegnando alcuni dei suoi segreti”, scriveva Auguste Rodin in una lettera riferendosi a Michelangelo e al suo genio che per anni ispirò la mano e il cuore dello scultore francese. E oggi, a 450 anni dalla morte del grande maestro del Rinascimento, Rodin continua a dialogare con Michelangelo e con quella Roma tanto amata peri i molti tesori artistici che da secoli custodisce. Arriva, infatti, nella capitale la mostra Rodin il marmo, la vita ospitata nelle monumentali grandi aule delle Terme di Diocleziano ulteriormente impreziosite anche dal passaggio di Michelangelo. Nata da una collaborazione con il musée Rodin di Parigi e dopo essere stata presentata con grande successo a palazzo Reale a Milano dove ha registrato oltre 70mila ingressi, l’esposizione ha il pregio di essere la più completa rassegna sui marmi presentando 62 sculture di Rodin (Parigi 1840–Meudon 1917): un’occasione unica per godere dello stile dello scultore francese (dapprima contestato perché non artefice manualmente delle sue sculture ma ora rivalutato grazie anche al lavoro e gli studi dello stesso musée Rodin) anticipatore e ispiratori di molti artisti contemporanei che vide nel non compiuto di Michelangelo una chiave suggestiva per esprimere il sentire dell’uomo romantico prima e moderno poi. «Rodin – precisa in conferenza il cocuratore Flavio Arensi – parla attraverso i temi più intimi dell’uomo. Insieme a Goya, è forse l’unico grande artista che abbassa gli occhi e cerca di capire chi ha di fronte; e di fronte ha l’uomo e se stesso».

A cura di Aline Magnien, conservatore capo del patrimonio del musée Rodin di Parigi, con la collaborazione di Flavio Arensi, la mostra è divisa in tre sezioni. Il percorso espositivo si apre con il tema dell’illusione della carne e della sensualità e presenta le opere giovanili fra cui il celeberrimo Homme au nez cassé, rifiutato dal prestigioso Salon parigino del 1864. Al centro di questa sezione si trova Il bacio, la celebra scultura che rappresenta due amanti colti nel momento dell’incontro carnale: il blocco grezzo di marmo da cui prende vita il desiderio e l’ardente fiosionomia dei corpi ben si posiziona al centro dell’imponente aula delle Terme di Diocleziano: ispirati da Paolo e Francesca, i soggetti ritratti testimoniano l’omaggio di Rodin alla straordinaria visionarietà dello scrittore fiorentino, tanto amato per la sua capacità di raccontare la caducità del mondo e il suo tragico disvelarsi. La seconda sezione evidenzia la piena maturità stilistica di Rodin, concentrata nelle Mains d’amant, e la terza sezione, intitolata La poetica dell’incompiuto, caratterizza la terza parte dove si rappresenta il trionfo del non finito e dove il marmo stesso diviene soggetto della scultura, caratteristica che rende Rodin uno degli artisti più rivoluzionari della tradizione plastica moderna.

L’allestimento, curato dall’architetto Didier Faustino, presenta le creazioni come all’interno dell’atelier dell’artista: poggiate su delle impalcature, le sculture (per lo più di piccole dimensione, soprattutto in relazione ai più voluminosi bronzi, ma dai particolari rifiniti e curatissimi) si presentano al visitatore una di seguito all’altra come facente parte di un’unica grande opera che si sviluppa in progressione. Una serie di drappeggi bianchi posti a mezz’aria spezzano la grandezza dell’aula romana creando un ambiente più intimo ma forse sacrificando proprio la maestosità dell’antico luogo. In concomitanza con Rodin, il marmo la vita, la Galleria nazionale d’arte moderna di Roma presenta una rassegna di quarantacinque opere tra sculture, rilievi e disegni dal titolo Attraverso Rodin, scultura italiana del primo Novecento, mostra incentrata sulla diffusa e trasversale influenza esercitata dall’artista francese sulla scultura italiana dei primi decenni del secolo scorso, a partire dalla risonanza suscitata dalla presenza di Rodin alla Biennale di Venezia del 1901.

Il catalogo della mostra è edito da Electa. Fino al 25 maggio. Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano grandi aule, Roma. Info: 0639967700; www.mostrarodin.it.

Guarda il video nell’atelier di Rodin