Se l’arte si lega all’ignoto

Il lavoro di Alejandro Cesarco (Montevideo, Uruguay 1975)  viene presentato lungo il percorso espositivo nei due spazi della galleria Raffaella Cortese durante la sua personale. Sono presenti sequenze fotografiche e testuali insieme a un video realizzato dall’autore recentemente che mettono in luce parallelamente due tematiche principali. Da una parte, quella che suggerisce come l’arte si concretizzi idealmente in storia dell’arte; mentre dall’altra, quella che sostiene quanto il realizzarsi di un proprio stile e la ricerca spasmodica d’esso venga associato al trascorrere del tempo. Indi per cui risulta chiaro che Alejandro, nel suo  continuo comunicare con la storia dell’arte concettuale, voglia esprimere, mediante l’uso di differenti mezzi, il suo interesse per la ripetizione, l’analisi, la lettura, le strategie che quest’ultima implica, oltre che la traduzione effettiva di un testo e l’interpretazione di un’immagine.

Il punto cardine di tutto questo percorso di riflessione è sicuramente la presa di coscienza per la quale l’arte si lega all’ignoto, in quanto velo che nasconde uno stabile e un distinguibile elemento comune, presente in una determinata ripetizione, una chiave di ingresso universale. La sorpresa, la novità, la scoperta non sono che dall’altra parte della coda, ovvero agli antipodi di questo concetto. Il film in 16 mm intitolato Musings (2013) mette in scena una sequenza di episodi che vertono sul destino, il sogno e la premonizione, sono storie scritte e ispirate a Susan Sontag, Ingmar Bergman, Maurice Blanchot, Italo Calvino, Julio Cortázar e Agnés Varda. The style it takes (excerpts), 2014 non è altro che una pagina stampata dietro l’altra, che nell’insieme compongono un libro mai scritto: sull’arte ovviamente, sulla sua utilità sociale e sul ruolo dell’artista, continuamente variabile. In galleria è presente anche il trittico fotografico A portrait of the artist approaching forty (2013) e la pittura murale A truce mistaken for surrender (2013) oltre a una selezione di opere inerenti puramente alla pittura. Cesarco vive e lavora a New York. Ha esposto negli Stati Uniti, in America Latina e in Europa. È inoltre direttore di Art resources transfer, fondatore ed editore della collana di conversazioni tra artisti Between artists. Tra le sue mostre si ricordano per esempio quella all’interno del Museum of modern art di New York del 2010 e quella al Neue berliner Kunstverein, a Berlino nel 2013.

Fino al 9 maggio; galleria Raffaella Cortese, via Stradella 7, Milano; info: www.galleriaraffaellacortese.com

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