Ultimi giorni per vedere le installazioni di Plessi al Ludwig museum

Budapest

Siamo agli sgoccioli della mostra Liquid labyrinth dell’italiano Fabrizio Plessi al Ludwig museum – museum of contemporary art di Budapest. C’è tempo fino a domenica. Considerato uno dei più noti artisti italiani contemporanei presenta, in collaborazione con l’Istituto italiano di cultura, la sua prima mostra monografica in un paese dell’Europa dell’Est. Barche di legno antico immerse in un mare di luce azzurra, fuoco che guizza tra pietre laviche, legni solcati da acque scorrenti, metalli corrosi dalla ruggine e, come colonna sonora, la musica di Michael Nyman: tutto è evocazione sensoriale e sensuale di un mondo mediterraneo nel quale l’artista si riconosce per intero e attraverso il quale si esprime totalmente.
Il 74enne artista emiliano propone un’altra spettacolare installazione dedicata al flusso elettronico di acqua e di fuoco che costituisce oggi la cifra più riconoscibile del suo lavoro artistico che ha il suo grande avvio nel 1985 quando presenta a Milano la prima mostra di videoinstallazioni ambientali in Italia.

Due anni dopo, alla Documenta di Kassel, espone la monumentale installazione Roma che lo rende definitivamente noto a livello internazionale. Innumerevoli da allora le esposizioni e le creazioni allestite in tutto il mondo, dalle scenografie elettroniche Titanic al Musée de l’Industrie di Charleroi del 1992 alla gigantesca cascata elettronica creata nel 2000 per il nuovo edificio della Sony a Berlino alla più monumentale scultura tecnologica mai costruita, Mare Verticale, realizzata nel 2000 all’Expo universale di Hannover.
Nel 2002 vince il concorso internazionale indetto dalla Loewe a Kronach dove realizza una gigantesca scultura elettronica all’aperto avente come tema l’acqua e il fuoco, e utilizza per la prima volta televisori climatizzati. A giugno dello stesso anno, a Roma, le Scuderie papali del Quirinale si aprono all’arte contemporanea con una sua vasta antologica sempre con i temi dell’acqua e del fuoco dal titolo Plessi Paradiso Inferno che resta la più grande esposizione di opere storiche di Plessi presentate in Italia. Nel 2011 Mariverticali è esposta alla Biennale di Venezia e Plessi propone qui una nuova visione della sua flotta digitale con un grandioso concerto d’acque in continuo movimento e divenire.