Karim Rashid, l’arte del design

Grazie a Forma edizioni è possibile entrare in contatto con il design contemporaneo, focalizzandosi sulla sua ricerca che all’oggi, per esempio, ha promosso la pubblicazione di un testo dove vengono alla luce le opere di Karim Rashid (1960, Cairo), con il sostegno di aziende provenienti da ogni parte del mondo. Viene presentata una variegata serie di oggetti, di allestimenti oltre a mettere a nudo testimonianze di amici e collaboratori per conoscere più da vicino una personalità di successo come quella dell’artista in oggetto. Raggiunge la centinaia il numero degli oggetti commentati dallo stesso Karim, materiale che permette di mettersi in relazione con la sua personale semantica relativa alla progettualità, uno dei simboli del design contemporaneo. Arricchito da apporti testuali, interviste e immagini di sé, il volume svela in profondità la figura di un designer tanto famoso, colto parallelamente nei rapporti che intercorrono tra lui e personaggi importanti del campo dell’arte, della moda e della produzione industriale. Il testo, redatto in collaborazione con Marco Casamonti, già curatore della mostra Karim Rashid an edit from the last 15 years, presentata alla Triennale di Milano, durante il Salone del mobile 2011, mostra l’artista nella sua totalità, non solo in veste di designer, ma come creativo a trecentosessanta gradi. Con il suo design minimalista ma particolarmente sensuale, Karim Rashid ha già tremila progetti in produzione, in più di quaranta paesi. Ciò che realizza va dai beni di lusso ai prodotti “democratici”, da mobili e apparecchi illuminanti a prodotti di alta tecnologia, brand identity e packaging. Il suo lavoro è esposto in venti collezioni permanenti e in gallerie provenienti da ogni parte del mondo.

Il volume si forma attraverso le esperienze e le imprese di questo grande artista, indagando sulla sua vita privata, sulla sua infanzia, cominciando dai suoi esordi, cercando di raccogliere i suoi passi per comprendere l’origine del suo successo, che in fondo sembra proprio abbia a che fare con il suo sogno: «Poter cambiare il mondo attraverso il design». «Ognuno ha un modo diverso di ricordare la propria infanzia, io ho poca memoria della mia, è strano, il mio primo vero ricordo credo coincida con il viaggio in nave da Londra a Montréal – racconta Rashid – Eravamo sulla Queen Elizabeth e mi ricordo che ci fu una gara di disegno…Si tratta di parecchi anni fa, parliamo del 1966. Ebbene durante il viaggio ci fu questa gara di disegno. C’erano forse 10mila persone a bordo e circa cento bambini. Ricordo che ci sedemmo a disegnare… All’epoca ero ossessionato dai traslochi, un’ossessione al limite del perverso, dall’idea di aver praticamente riposto tutta la nostra “casa” all’interno di scatole e valigie che avevamo poi imbarcato; così cominciai a disegnare bagagli, scatoloni, strane camicie e scarpe, era come se stessi inventariando tutti i nostri averi, i nostri ricordi e le nostre speranze. Credo che quella sia stata la mia prima piccola epifania, un’epifania infantile, in cui capii che potevo effettivamente cambiare il mondo in cui vivevo attraverso il disegno e la mia immaginazione. Vinsi la gara e il mio primo premio: un modellino della nave che conservo ancora» . Info: www.formaedizioni.it