L’ombra del racket sugli artisti di piazza Navona

Roma

Sono ”abusivi”, devono sloggiare. Con questa motivazione il comune di Roma si è accanito contro gli artisti di strada che da anni stazionano in quel museo a cielo aperto che è piazza Navona, uno dei posti più incantevoli della capitale. Ma, molti di loro, a quanto pare, sono privi di un’autorizzazione a poter esercitare il loro lavoro in quel luogo. E per questo da due giorni la polizia comunale sta intervenendo per cacciarne molti fuori norma. La vicenda ha avuto risvolti drammatici. Due di loro, in resistenza allo ”sfratto”, per protesta, proprio ieri si sono tagliati l’addome, finendo in ospedale; una scena che ha scioccato e colpito l’opinione pubblica e i tanti turisti che, impietriti, assistevano alla colluttazione. Il problema, posto dagli artisti, però, è che il comune aveva concesso loro, dicono, di poter restare fino all’emissione del prossimo concorso per la concessione delle licenze. Un concorso il cui bando, al momento, non è ancora stato pubblicato. Nel frattempo l’artista, però, deve ”campare”. Molti di loro confessano di dover addirittura versare il 70 per cento dei loro guadagni a un’organizzazione della zona per poter restare indisturbati.
E mentre l’amministrazione comunale mostra la sua intransigenza con gli artisti, a pochi metri di distanza, sparsi nelle più blasonate vie del centro di Roma, i caldarrostai continuano a vendere, fuori stagione, i loro cartocci di castagne. Il loro, di permesso, è scaduto il 31 marzo, con la fine della stagione invernale. Ma nonostante ciò in molti angoli della città si continuano a vendere castagne. Ma, in questo caso, i controllori non sembrano essersi particolarmente infastiditi. Il Corriere della Sera di oggi dedica un paginone a questa storia. In molti ne fanno una questione di decoro. Ma l’impressione è che il concetto di decoro sia molto relativo per le strade del centro di Roma.