La mela di Alessia De Montis

Bologna

Ha inaugurato giovedì alla galleria (+)Oltredimore la personale To be apple or not to be apple di Alessia De Montis, artista livornese che vive e lavora tra Bologna, Milano e Roma. Da sempre interessata a sviluppare progetti multidisciplinari, utilizzando diversi supporti e tecniche, l’artista presenta in questa sede un discorso su un tema universale, ma talmente sfaccettato e intimo da prendere diverse strade interpretative: l’esistenza (o l’illusione dell’esistenza) dell’altra metà. Per affrontare tale tematica Alessia De Montis ha reso protagonista la mela, simbolo enigmatico di discendenza platonica che viaggia tra l’unità del suo essere e lo sdoppiamento delle sue due metà. Amore e discordia, unione e separazione, temi che rientrano preponderanti all’interno dell’esistenza umana nei rapporti (non solo sentimentali) con gli altri e, certamente, con se stessi.

I tre concetti chiave, che danno struttura al percorso artistico ed espositivo, universalizzano gli stadi della ricerca personale della consapevolezza emotiva ed emozionale, veri e propri gesti trasposti in chiave figurativa attraverso fotografia, video e installazioni.

L’accettazione si configura come il primo stadio e punta sul sottile gioco tra l’azione vera e propria, il violento gesto dell’accettare l’oggetto ideale e la violenza emotiva scatenata della consapevolezza della caducità dei rapporti e dello spaccamento insanabile e profondo tra le unità.
La manipolazione è il plasmare, l’estremo tentativo di far coincidere le parti, fallimentare non solo nell’inconciliabilità delle materie che le compongono, ma anche nell’incapacità di mantenersi unite nel tempo.
E qua la cottura evidenza e rende palese questa impossibilità, mostrando il degrado della parte viva e la statuaria durezza della metà irrealizzabile.

L’aderenza delle parti è quindi irraggiungibile. L’imperfezione, che ci caratterizza, è la sostanza, l’unica certezza a cui possiamo, paradossalmente, ambire. Lo stesso specchiamento (l’amletica domanda del To be or not to be, qua giocata sul soggetto apple) della metà non si realizza, lasciando sempre un divario, un punto di vista impreciso che non permette la coincidenza delle parti, uno spazio vuoto dove, citando il testo introduttivo di Elena Abbiatici ”l’amore esiste solo come risonanza fra la mia metà e la tua metà, in un uno che pare due”.

Fino al 28 giugno
(galleria +) Oltredimore
Via del Porto 48 a/b, Bologna
Info: www.oltredimore.it