Street poetry: la nuova frontiera della poesia

Roma

«Che la gente non legga poesia non significa che non ne abbia bisogno». Questo uno dei motti preferiti di Acciòn Poética, movimento internazionale di street poetry nato nel 1996 dalla fortunata idea di Armando Alanìs Pulido, ragazzo messicano che un giorno si è reso conto che la carta non bastava più e ha cominciato a scrivere sui muri. Il contagio è stato velocissimo, dall’America Latina all’Africa, fino in Europa e in Italia. Calligrafia semplice, facile, ammesso solo il carattere maiuscolo e il bianco e nero. Queste le uniche regole da adottare. Il fenomeno si è allargato a macchia d’olio fino a comprendere anche la poesia visiva, come ha fatto, ad esempio, lo street artist Opiemme sui muri nazionali. Autori famosi e meno famosi da leggere, ora, non solo in biblioteca.